MOLTO RUMORE PER NULLA

Crediti

Di William Shakespeare
Regia di Veronica Cruciani
Adattamento di Veronica Cruciani e Margherita Laera
Con Lodo Guenzi e Sara Putignano
E Paolo Mazzarelli, Francesco Migliaccio, Marco Quaglia
E Romina Colbasso, Lorenzo Parrotto, Davide Falbo, Marta Malvestiti, Andrea Monno, Gianluca Pantaleo
Musiche di Nicolò Carnesi
Canzoni di Nicolò Carnesi e Lodo Guenzi
Traduzione di Margherita Laera
Luci Gianni Staropoli
Scene Anna Varaldo
Costumi Erika Carretta
Assistente alla regia Ilaria Costa

© ph Salvatore Pastore

Scheda Spettacolo

Veronica Cruciani dirige Lodo Guenzi e Sara Putignano in “Molto rumore per nulla”, uno dei testi più conosciuti di William Shakespeare. Lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale il 25 e 26 luglio 2024 al Teatro Romano. A completare il prestigioso cast: Paolo Mazzarelli, Francesco Migliaccio, Marco Quaglia e Romina Colbasso, Lorenzo Parrotto, Davide Falbo, Marta Malvestiti, Andrea Monno, Gianluca Pantaleo. Lo spettacolo è prodotto da Valerio Santoro per La Pirandelliana e TSV – Teatro Nazionale in collaborazione con Comune di Verona – Estate Teatrale Veronese. Una collaborazione importante e di prestigio che vede per la prima vola, Valerio Santoro per La Pirandelliana, produrre Veronica Cruciani, insieme ad un teatro nazionale.

“Molto rumore per nulla”, una delle migliori opere di Shakespeare, scritta tra il 1598 e il 1599, si caratterizza per la presenza di innumerevoli giochi di parole e per una brillante interpretazione dei ruoli di genere. Come in molte delle commedie del Bardo, si tratta di una storia giocata su scambi di persona, intrighi, duelli e giochi di parole. E proprio i giochi di parole vengono ad assumere in questa vicenda un significato fondamentale: tutta l’opera si articola infatti su equivoci originati in prima battuta da quello che i protagonisti dicono.

Tutti i personaggi vengono ingannati, truffati dalle parole che loro stessi pronunciano o ascoltano. Quello che Shakespeare mette in evidenza, scrivendo quest’opera, è il potere delle parole, il potere dell’interpretazione e il potere del racconto, in una vicenda in cui vero e falso non sono altro che le diverse versioni di una stessa realtà.